Associazione LABORATORIO TEATRO OFFICINA Centro di Ricerca e Sperimentazione Teatrale
STAGIONE TEATRALE 2025
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL TEATRO DI GRUPPO “SEGNALI EXPERIMENTA 2025” - XXXVII EDIZIONE
Trentasettesima edizione per il Festival Internazionale del Teatro di Gruppo “Segnali Experimenta” la manifestazione teatrale più longeva e rispettata della provincia di Bergamo, con i suoi 380 spettacoli proposti e un’utenza complessiva di 40.000 persone. Artisti di ogni tipo hanno confermato, negli anni, la sua fama e la sua lungimiranza progettuale. Ricordiamone alcuni: Danio Manfredini, pluripremiato Ubu teatrale, Moni Ovadia, prima del suo exploit al "Piccolo", il Marco Paolini del celebrato "Vajont", il Teatro delle Albe con le sue proposte multietniche, il boliviano Teatro de los Andes di César Brie e Naira Gonzalez ad Urgnano col loro primo tour europeo, Aurelio Grimaldi e il suo scandaloso "Le buttane" prima del successo di Cannes, l’osannata clownerie dell’italo-danese Paolo Nani e del cosmopolita Leo Bassi, e poi ancora i Cantieri Teatrali Koreja, il Teatro Tascabile di Bergamo, Alfieri Magopovero, Teatro Persona, Tanya Khabarova, Fattoria Vittadini, Don Andrea Gallo, Marcido Marcidorjs, Babilonia Teatri, Teatro Nucleo, Antonio Attisani, Mariano Dammacco, Scena Verticale, Teatr Novogo Fronta, per finire con l’Odin Teatret, faro indiscusso del teatro di ricerca mondiale. Con tali prerequisiti e dopo aver festeggiato, da poco, i “50 Anni” di vita del Laboratorio Teatro Officina, ente organizzatore della manifestazione - con la collaborazione del Comune di Urgnano (Assessorato alla Cultura), la locale Pro Loco e la Fondazione della Comunità Bergamasca onlus -, è stato decisamente complesso stilare un programma all’altezza di una tale prestigiosa storia.
Si parte con la questione femminile, vista sotto lo sguardo coraggioso di “Affoga nel mio corpo non nel mare” di Silvia Briozzo, e Carmen Pellegrinelli che ci parla del significato di essere una donna italiana sposata ad un uomo senegalese e ci racconta, in modo crudo ed esplicito, il mondo intimo della relazione: la scoperta del corpo dell’altro, l’intimità del calore nell’atto inaspettato di riconoscersi.
A seguire il reading “Altre storie”, seconda parte del monologo “Ninna nanna” di e con Gianfranco Bergamini che racconta alcuni momenti della vita dell’autore. L’infanzia con i bagni di sole e i “gaggi” all’asilo, e suor Candida, con i suoi viziacci segreti. Si prosegue con l’infanzia e l’esperienza della colonia estiva; la pubertà con la frequentazione della cascina materna e l’adolescenza con le vacanze dagli zii nel bresciano. Chiude la lettura “La morta ingioiellata”, vero archetipo delle storie di paura tipiche della tradizione popolare bergamasca.
Ritorna, a furor di popolo, dopo il successo dello scorso anno, “La Notte dei sogni” del gruppo teatral-musicale Enten Hitti, un’originale pratica performativa che prende spunto dalle veglie sonore tipiche di alcune tradizioni mistiche (sufi e tibetane) e dall’esperienza degli sleeping concerts. Sono azioni rituali e coreografiche che si articolano lungo tutta una notte con l’obiettivo di sperimentare l’evocazione di ricordi, immagini e suoni nello stato di confine fra veglia e sogno.
Con il quarto appuntamento del Festival si tocca il tema della vita di strada narrata, in modo realistico e senza lieto fine - tra danza hip-hop e canzoni d’autore - da “Quattro storie improprie” di Giuseppe Goisis, in collaborazione con la Cooperativa Il Pugno Aperto. Si continua con “Un atleta del cuore” di Mario Barzaghi del milanese Teatro dell’Albero, una pregevole dimostrazione-spettacolo che, partendo dal teatro Kathakali indiano, finalizza la sua ricerca alla creazione di una serie di ponti tra Oriente e Occidente. Si inizia con un un frammento di Kathakali su Hanuman il re delle scimmie, e, si continua con la svestizione dell’attore e la spiegazione della storia narrata, per finire con l’interpretazione di alcuni momenti tratti dall’Inferno di Dante, nella modalità espressiva del Kathakali. Un grande momento di pedagogia teatrale.
Capolavoro assoluto del teatro contemporaneo, presentato a Segnali, due anni orsono, come prova aperta, torna ad Urgnano “Re Lear è morto a Mosca” di César Brie che, con un manipolo di straordinari giovani attori, racconta la storia di uno dei più grandi teatri del Novecento, il Teatro Ebraico di Mosca, il Goset, e dei suoi due straordinari attori-autori, Solomon Michoels e Veniamin Zuskin, assassinati per ordine diretto di Stalin. Lo spettacolo parte dall’allestimento del Re Lear, uno dei pochi testi di Shakespeare permessi dal regime sovietico. Durante il montaggio dello spettacolo i due affrontano tutti i temi che hanno costellato la vita del Goset, dai rapporti con il potere alla definizione di una nuova arte dell’attore, dall’ebraismo e la lingua yiddish all’assillante imperativo del “realismo socialista”, dal contrasto tra comunismo e fascismo, al bisogno di creare spettacoli critici, divertenti e non censurabili. Per la sezione “Teatro in Famiglia” è la volta di “Il mio letto è una nave” ultima produzione del Teatro Tascabile di Bergamo. Il luogo dello spettacolo è una stanza abbandonata, forse una soffitta. Un posto in cui giocare, sognare, inventare. In cui avere paura, in cui incontrare fantasmi e vivere avventure. Le storie presentate provengono dai racconti di Stevenson e Colette. I personaggi in scena condividono un tempo sospeso tra immaginazione e magia racchiuso tra i rintocchi di un orologio.
Chiude il Festival, il reading teatrale degli allievi del Laboratorio Teatro Officina, dedicato, quest’anno, al tema de “La veglia di stalla” così come, un centinaio d’anni orsono, veniva fatta dai contadini nelle cascine della Bassa Bergamasca. Le stalle diventavano il centro della vita sociale del casale e, con il caldo delle mucche e un lume a petrolio, erano l'occasione per incontrarsi, stare insieme e conoscersi. Durante la veglia, si lavorava: i maschi sistemavano gli attrezzi agricoli, intrecciavano i cesti di vimini, costruivano scope di saggina; le donne riprendevano il lavoro di filatura e tessitura, facevano lavori domestici, rammendavano i panni vecchi e le maglie della famiglia e preparando guanti e sciarpe. Mentre le mani erano occupate in cento cose, fiorivano i racconti, ispirati a narrazioni o a storie di paura che incantavano tutti i partecipanti alla veglia, soprattutto i più piccoli. Proprio sui temi della “veglia di stalla” è prevista, infine, un’esperienza formativa gratuita per adulti gestita dal Teatro Officina e strutturata su due fine settimana - nei mesi di maggio (2/3/4) e settembre (19/20/21) di 15 ore l’uno e su una lettura finale pubblica.
Tutti gli eventi proposti da “Segnali Experimenta” sono gratuiti. Essendo i posti disponibili molto limitati - da 40 a 100 presenze - la prenotazione è obbligatoria.
Per informazioni LTO: Tel. 035 891878 - Cell. 340 4994795
E-mail. laboratorioteatrofficina@gmail.com - Sito web. www.laboratorioteatrofficina.it
PIEGHEVOLE FESTIVAL 2025.pdf 1MB
SCHEDE SPETTACOLI2025.pdf 974 KB
PRENDERÀ IL VIA, LUNEDÌ 14 APRILE ALLE ORE 20.30, PRESSO LA ROCCA ALBANI DI URGNANO, CON UN INCONTRO DI PRESENTAZIONE AD INGRESSO LIBERO, IL LABORATORIO TEATRALE INTENSIVO GRATUITO PER ADULTI “LA VEGLIA DI STALLA".
La finalità del laboratorio è quella di stimolare i meccanismi vocali e psicologici che permettono alla narrazione di diventare "espressiva", cioè comunicazione viva di immagini, sensazioni, sentimenti. Vengono pertanto forniti strumenti base di conoscenza della voce umana, per poterla modulare a seconda dell'effetto espressivo che si vuol ottenere. I partecipanti all’esperienza teatrale lavorano sulle diverse qualità di emissione della voce e, di riflesso, sulla diversa qualità di interpretazione di un brano: intensità, tonalità, timbro, durata-ritmo. Tutti gli esercizi sono condotti in forma ludica e coinvolgente, in modo da rendere la lettura e l’interpretazione delle attività piacevoli, che ci conducono dentro le storie, quasi come in un'avventura, tra i suoni e i significati delle parole, dove il testo diventa lo "spartito" che gli allievi “suonano” con voce e gesti, singolarmente, a coppia o in coro.
L'obbiettivo del laboratorio teatrale 2025 è quello di dare nuova vita alla “veglia di stalla” che, un centinaio d’anni orsono, veniva fatta dai contadini delle cascine della Bassa Bergamasca, quando, in inverno, i lavori della terra rallentavano i loro ritmi per la neve e il freddo. Le stalle diventavano, a quel punto, il centro della vita sociale del casale e, con il caldo delle mucche e la luce di un lume a petrolio, erano l'occasione per incontrarsi, per conoscersi e per stare insieme. La stalla, grazie al fiato e alla grossa mole dei numerosi bovini e ovini presenti, alla paglia, e anche alla fermentazione di orina e sterco, diventava la stanza più tiepida e capiente nelle gelide case contadine di quegli anni. Tutte le famiglie del cascinale, alla sera, vi si trasferivano e, spesso, si univa loro qualche vicino o qualche giovanotto venuto dal paese, che faceva la corte alle ragazze di casa. Essendo dei grandi lavoratori, anche durante la veglia, i contadini non stavano mai con le mani in mano: c’era chi aggiustava gli attrezzi agricoli, chi intrecciava i cesti di vimini, chi faceva le scope con i rami di saggina, chi sgranava le pannocchie e chi preparava le trappole per gli uccelli. Più di tutti lavoravano le donne che, con l’inverno, rimontavano il telaio e riprendevano il lavoro di filatura e tessitura. Facevano, inoltre, lavori domestici, rammendavano i panni vecchi e le maglie di tutta la famiglia. Lavoravano anche ai ferri preparando calzini, guanti e sciarpe. Le ragazze in età da marito, infine, ricamavano e preparavano il corredo, per la dote. Mentre le mani erano occupate in cento cose, fiorivano i racconti più fantasiosi, soprattutto quelli ispirati a narrazioni o a storie di paura che incantavano tutti i partecipanti alla veglia, soprattutto i più piccoli, mentre i giovani intrecciavano tenere storie d’amore, che, a volte, sfociavano in veri e propri fidanzamenti. Con il caldo delle mucche e la luce del lume a petrolio, si parlava di tutto ed era un’eccellente occasione per incontrarsi e per conoscersi. Quelli che tenevano banco, però, erano i racconti, unitamente ai proverbi, gli indovinelli, gli scioglilingua e le filastrocche, in una sorta di libro aperto, che i contadini, seppur analfabeti, sapevano gestire magistralmente, attraverso una narrazione colorita e una pantomima semplice ma di grande efficacia. L'atto fabulatorio in cascina era un rito collettivo, nel quale la comunità poteva sentirsi unita in qualche cosa di più piacevole della fatica del vivere quotidiano. I vecchi raccontavano, i giovani imparavano a ricordare. Le storie e le leggende venivano tramandate, oralmente, di generazione in generazione.
INCONTRO DI PRESENTAZIONE:
Lunedì 14 aprile 2025, ore 20.30, presso la Sala Conferenze della Rocca Albani di Urgnano (Bg).
DURATA DEL LABORATORIO:
Due fine settimana, nei mesi di maggio (2/3/4) e settembre (19/20/21), di 15 ore l’uno + un saggio finale aperto al pubblico.
LUOGO:
Le lezioni si svolgeranno presso la Sala dei Satiri e la Sala Conferenze della Rocca Albani di Urgnano (Bg).
NUMERO MAX PARTECIPANTI - 10 persone
TESSERA LTO OBBLIGATORIA - 10,00 Euro
INFO E PRENOTAZIONI - LTO:
Tel. 035 891878 - Cell. 340 4994795
TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI:
Dal 25 maggio 2018 è in vigore il nuovo regolamento generale per la protezione dei dati (GDPR). Le ricordiamo che il Suo indirizzo e-mail ci è stato dato da Lei o reperito su siti ufficiali e viene usato esclusivamente per inviarLe notizie sulla nostra attività e non ne viene, ne sarà fatto, alcun uso diverso. Se desidera continuare a ricevere notizie sulle nostre iniziative non deve eseguire alcuna azione, in questo modo ci autorizza a continuare ad inviare le nostre comunicazioni all’indirizzo fornito a suo tempo. Qualora non desideri più ricevere nostre notizie è sufficiente che risponda a questa mail scrivendo CANCELLAMI e il suo indirizzo verrà immediatamente rimosso dalla nostra mailing-list.
Associazione
LABORATORIO TEATRO OFFICINA
Centro di Ricerca e Sperimentazione Teatrale
Il Laboratorio Teatro Officina di Urgnano si è costituito nel 1977 a seguito degli incontri (Atelier Internazionale del Teatro di Gruppo di Bergamo) con il Teatro Tascabile e l'Odin Teatre di Eugenio Barba e dei seminari di lavoro sul teatro orientale con I Made Bandem danzatore balinese e Krishnan Nambudiri del teatro kathakali indiano.
Da tali confronti inizia per il Laboratorio un lavoro sistematico sull'arte dell'attore e si costituisce il Centro di Ricerca e Documentazione Teatrale. Nello stesso anno viene prodotto lo spettacolo "Trema'n ìnìs (Verso l'isola)" sul problema delle minoranze etniche. Nel '78 il gruppo promuove la prima edizione del "Settembre Teatrale Urgnanese", sviluppando nel contempo una lunga serie di esperienze di animazione teatrale per le scuole primarie della provincia, che si concretizzano nello spettacolo di strada "Danze, storie e balli", utilizzato anche come parata di presentazione del gruppo. È del '79 la terza proposta scenica "Frammenti", singolare operazione di teatro-danza sulla scia della grande tradizione orientale. Parallelamente all'attività più propriamente spettacolare, il Teatro Officina sviluppa in quegli anni una propria metodologia d'intervento a livello pedagogico-didattico per il settore specifico del teatro dei ragazzi. In tale ambito il gruppo ha promosso per ben 25 anni la Rassegna Scolastica "Teatrofesta", cui hanno aderito più di cento scuole provenienti da tutta Italia.
L'L.T.O. è inoltre l'ideatore e l'organizzatore (in collaborazione con il Comune di Urgnano, la Provincia di Bergamo e la Regione Lombardia ) di tutte le edizioni di "Segnali - Altri Percorsi" ora “Segnali Experimenta - Circuiti Lombardia spettacoli dal vivo” Festival Internazionale del Teatro di Gruppo cui hanno aderito nomi famosi come l'Odin Teatret, Moni Ovadia, Danio Manfredini, Compagnie de l'Oiseau Mouche, Teatro delle Albe, Leo Bassi, Teatro de los Andes e Naira Gonzalez. Promuove, inoltre, da ventiquattro anni, "Incontri", una serie di seminari, dibattiti, stages e convegni che costituiscono la parte teorico-pedagogica del Festival e una preziosa guida, offerta all'utenza, per una migliore comprensione e fruizione dell'evento scenico. Il comune di Urgnano, grazie alle iniziative dell'Officina, è inserito nel circuito provinciale "Ragazzi a teatro" e gestisce da venticinque anni un proprio decentramento teatrale per la scuola dell'obbligo che interessa un'utenza media di circa 1.000 scolari.
Nel biennio '87/'89 il Laboratorio affronta due classici del teatro moderno: "Il mio Krapp" (libero adattamento da "L'ultimo nastro di Krapp") e "Tre pezzi d’occasione” del grande drammaturgo irlandese Samuel Beckett, cui dedica nel 1990 anche il progetto multimediale "Néant".
Nel 1993 l 'L.T.O. saluta l'autore di "Aspettando Godot" con "Donne", un omaggio alla sua poetica esistenziale vista al femminile. Nel 1994 viene proposto "Fame di lupo" , prima incursione diretta nel territorio del "teatro ragazzi". Nello stesso anno il gruppo inizia una propria personalissima ricerca sull'uso del dialetto in ambito teatrale, producendo gli spettacoli "Ninna nanna" sul tema della memoria e "Refenìstola" sul tema della fabulazione e del racconto in riferimento alle figure degli ambulanti e dei vagabondi come narratori. La trilogia sulle tradizioni popolari bergamasche continua nel 1997 con "Squàsc – Stòrie dé pura", spettacolo dedicato ai racconti di paura, tipici della veglia di stalla. Nella stagione 1999/2000 vengono riproposti gli spettacoli "Donne - Omaggio a Beckett" e "Fame di lupo" nelle nuove versioni. Nell’estate del 2005 la trilogia sulle tradizioni popolari, si conclude con “Stòrie bergamasche”. Seguono “C'era una volta un albero” (2006) e “Martino il semino” (2008) due fiabe ecologiche per i più piccoli. Ultimissime produzioni del Laboratorio Teatro Officina sono, nel 2011, “La bambina e il generale – La vera storia dei pantaloni di Giuseppe Garibaldi” dedicata alla celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e alla celebre spedizione dei Mille in Sicilia e “Il libro delle storie e delle danze” singolare operazione di teatro-danza, nata dall’assemblaggio di situazioni ritmiche, piccoli movimenti coreografici, esercizi di acrobatica, brevi poesie e brani letterari. Produzione 2011 è anche “Fàole e legènde” sintesi narrativa, adatta a piccoli spazi, di alcuni dei più significativi racconti tratti dalla trilogia sulle tradizioni popolari bergamasche. Produzioni del biennio 2014 sono i riallestimenti, in nuove versioni, di “Ninna nanna - Frammenti da un possibile monologo” e di “Dracula - Il mito del vampiro tra realtà e leggenda” due classici del Laboratorio Teatro Officina. Nel 2015 viene presentato "EdgarAllan Poe" sulla via e le opere del grande scrittore americano. Il 2016 vede LTO lavorare su due nuove produzioni: il riallestimento scenico del celebre monologo "Il mio Krapp" da Samuel Beckett con Gianfranco Bergamini e "Penelope-Storia di amore e di guerra" ultimo spettacolo della grande attrice argentina Naira Gonzalez.
L’ESORDIO, COME TEATRO OFFICINA, NEL 1974
L'esordio, come Teatro Officina, senza la specificazione di Laboratorio, è del 1974 quando alcuni giovani, operai e studenti, decidono di fare del teatro il principale interesse del loro tempo libero. È di quel periodo la definizione di "teatro di vita" e la stesura di un programma di intervento ambizioso anche se, oggettivamente, irrealizzabile: quello cioè di un'analisi politica della realtà sociale e delle sue problematiche e della messa in scena di tali situazioni. Nel breve arco di due anni vengono realizzati tre spettacoli: "Ed ora parliamo di violenza", "Aria" e "La buona novella" che divengono un poco la "summa" dei desideri e delle utopie del gruppo di quel periodo. La piccola comunità, autogestita, si trascina stancamente sino al 1977, quando una crisi interna viene a minarne le già fragili fondamenta e ad interromperne l'attività.
COSA È ,OGGI, IL LABORATORIO TEATRO OFFICINA?
Il Laboratorio Teatro Officina è un' associazione culturale senza scopo di lucro. Per il suo funzionamento e per il raggiungimento degli scopi sociali - promozione e svolgimento di attività teatrali e parateatrali - l'Associazione si avvale della collaborazione artistica e del contributo ideativo-organizzativo di soggetti esterni, cui affida ,di volta in volta,dei compiti specifici. Nei 42 anni trascorsi dalla sua fondazione ad oggi, hanno dato il loro contributo alle attività dell'L.T.O. circa 60 soggetti fra attori, organizzatori e tecnici. Il Teatro Officina sviluppa la propria attività sul territorio provinciale occupandosi del Teatro Ragazzi e della popo-lazione scolastica da un lato, e del Teatro di Ricerca e della popolazione adulta dall'altro, attraverso una serie di iniziative culturali.
QUALI MANIFESTAZIONI PROMUOVE?
Per il Teatro-Ragazzi e la popolazione scolastica:
1 - "Ragazzi a Teatro" rassegna di teatro per la scuola dell'obbligo giunta alla sua ventitreesima edizione (260 spettacoli / 34.000 ragazzi / 1.800 insegnanti) e inserita nell'omonimo circuito provinciale patrocinato dall'Assessorato Cultura Spettacolo Identità e Tradizioni e dal Comune di Urgnano (Assessorato Cultura).
2 – “Teatro in Famiglia – Quattro domeniche di teatro per genitori e figli” mini-rassegna che ha avuto otto edizioni (35 spettacoli / 4.500 utenti) ed è stata l'appendice domenicale di “Ragazzi a Teatro” rivolta alle famiglie. La manifestazione è stata chiusa nel 2012.
3 - "Teatrofesta" rassegna provinciale scolastica che ha raggiunto le venticinque edizioni (150 spettacoli / 27.000 ragazzi) patrocinata dal Comune di Urgnano (Assessorato Cultura), dalla Provincia di Bergamo (Assessorato Cultura Spettacolo Identità e Tradizioni) e dalla Regione Lombardia (Assessorato Culture, Identità e Autonomie della Lombardia). La manifestazione è stata chiusa nel 2011.
4 - Produzione e circuitazione di propri spettacoli. "Fame di lupo", “C'era una volta un albero”, “Martino il semino”, “La bambina e il generale” e “Il libro delle storie e delle danze” e ancora in cartellone, "Fame di lupo" e “C'era una volta un albero”.
5– “Corsi di teatro e di ampliamento percettivo” per i ragazzi della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di 1° grado.
Per il Teatro di Ricerca e la popolazione adulta:
1 – “Segnali Experimenta – Festival Internazionale del Teatro di Gruppo", inserito nel Progetto Regionale "Circuiti Lombardia spettacoli dal vivo” che ospita gruppi teatrali nazionali e internazionali (290 spettacoli / 33.000 utenti) giunto alla sua ventottesima edizione e realizzato con il patrocinio del Comune di Urgnano (Assessorato Cultura), della Provincia di Bergamo (Assessorato Cultura Spettacolo Identità e Tradizioni) e della Regione Lombardia (Assessorato Culture, Identità e Autonomie).
2 - "Incontri" una serie di conferenze, corsi, seminari, mostre sul teatro giunta al suo ventitreesimo anno (38 proposte / 6.500 utenti) con il patrocinio del Comune di Urgnano (Assessorato Cultura), della Provincia di Bergamo (Assessorato Cultura Spettacolo Identità e Tradizioni) e della Regione Lombardia (Assessorato Culture, Identità e Autonomie).
3 - Produzione e circuitazione di propri spettacoli. Citiamo fra tutti: “Refenìstola”, "Squàsc - Stòrie dé pura" , “Stòrie bergamasche” è ancora in cartellone “Fàole e legènde” "Il mio Krapp" e "Penelope storie d'amore e di guerra"
4 – “Corsi di teatro e di ampliamento percettivo” per insegnanti e adulti.